IL POTERE DELLE PAROLE

Fin dalla notte dei tempi, il potere delle parole emerge con forza animando rituali magici e incantesimi d’ogni sorta. Lo stesso Freud sosteneva che le parole sono tutto, rappresentano l’essenza stessa della vita e sono in grado di cambiare la vita stessa. È impossibile non comunicare, lo si fa in ogni momento, ma il come si comunica ha un ruolo cruciale.

Oggi si tende spesso a sottostimare l’importanza delle parole, affidandosi a messaggi ambigui, poco curati o deprivati di qualsiasi significato. Ma, mai come oggi, immersi in un mondo ricco di stimoli e incapaci di coglierli tutti, siamo costretti da un lato a filtrare quei messaggi che più ci colpiscono e attivano la nostra capacità di ascolto, e dall’altro, a eliminare quelli che rivestono meno importanza.

Proprio per questo comunicare significa non solo trasmettere un messaggio utilizzando un codice condiviso, comunicare significa promuovere un cambiamento in chi è destinatario del nostro messaggio.

E quando il destinatario parla un codice diverso dal nostro? E’ a quel punto che una traduzione quanto più possibile corretta e rispettosa del messaggio originale che si vuole trasmettere diviene di cruciale importanza. Quante volte, un’errata traduzione porta a un completo sconvolgimento del senso originario del messaggio che s’intende trasmettere e quante volte la comunicazione si arresta là dove le barriere linguistiche ostacolano o complicano lo scambio di messaggi?

Da dove partire allora? Da professionisti in grado di restituire al messaggio la sua originale dignità sia che si tratti di una campagna marketing volta a pubblicizzare servizi, sia che si tratti di un atto legale. Una parola sbagliata, un’interpretazione scorretta del messaggio vanificano lo sforzo di chi tenta di scavalcare quelle barriere e andare oltre per raggiungere nuovi target, nuovi orizzonti di sviluppo.

Quando si comunica, nulla può essere lasciato al caso.

Il successo o meno di qualsiasi azione che utilizzi il linguaggio a scopo promotivo dipende esattamente da questo, dalla consapevolezza di come in qualsiasi lingua il messaggio possa, se tradotto letteralmente e non adattata alla cultura di destinazione o, peggio, se tradotto da software presunti intelligenti, non essere compreso, frainteso o peggio, perdere quel valore fondamentale che gli si voleva attribuire.

Le parole sono il nostro primo biglietto da visita, la parola scritta resta e fissa nella mente di chi lo riceve un’idea del mittente che varia in funzione di quanto quella parola ha un valore, un senso nella sua lingua di destinazione. Del resto, viviamo immersi nelle parole, ma poche sono quelle che davvero ricordiamo.

Rendiamo i nostri messaggi, le nostre campagne, le nostre traduzioni qualcosa che non si possa fraintendere, dimenticare….affidiamoci sempre alle persone, quelle competenti, che della traduzione e dell’adattamento della comunicazione scritta hanno fatto il loro mestiere, con passione, intelligenza e dedizione, vi viene in mente qualche sistema di traduzione automatica che riassuma queste caretteristiche?

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